Quando cominciammo a organizzare questo servizio, a uso interno dei Soci del nostro Istituto, fu per la sola comodità di avere a disposizione, in un unico luogo fisico, tutte le risorse artistiche e scientifiche necessarie per progettare e sviluppare i servizi e i prodotti da offrire ai nostri utenti.
Grazie a questo giacimento di documenti di varia natura i nostri collaboratoripotevano realizzare Cicli di Lezioni, Sentieri Esplorativi, Sistemi di Studio Reticolare, Mostre e Spettacoli Multimediali che valorizzassero tali risorse rappresentando e argomentando la rete di correlazioni implicite tra di esse.
Con il tempo, in quaranta anni di ricerche e grazie all’aiuto di partner e benefattori, siamo riusciti a creare un «archivio di archivi», composto da risorse artistiche e scientifiche ben selezionate; non ovviamente l’equivalente di quanto collezionato da più illustri e fornite biblioteche, videoteche e audioteche, ma qualcosa di più mirato e adatto per favorire attività come la nostra, che ha tra i suoi obiettivi quello di «trasformare archivi inerti di risorse umanistiche irrelate in Sistemi di Studio per formare gli umanisti del futuro».
Da quando abbiamo cominciato a trasferire tutta la nostra attività online abbiamo anche iniziato a pensare a come creare una «versione online dei nostri archivi» e a come organizzarli in forma di «Bibliomediateca Multimediale Online» da mettere a disposizione non solo dei nostri collaboratori ma, almeno parzialmente, anche dei nostri utenti.
In questa prospettiva, per premiare i nostri «Sostenitori» e attribuire loro un ruolo operativo all’interno della nostra attività, abbiamo pensato di creare il “Circolo dei Cercatori di Tesori nei Territori Inesplorati dell’Arte Narrativa”. Ai membri del Circolo è affidato il compito di curare la Bibliomediateca, e con tale ruolo essi acquisiscono il diritto di consultare, online, le preziose risorse che, anche grazie al loro aiuto, siamo riusciti a riportate alla luce e a valorizzare, sottraendole all’oblio a cui sono state condannate dalle attuali politiche culturali, scelte editoriali, e Piattaforme online, non interessate alla diffusione dei «classici».
Abbiamo pensato che i nostri appassionati Sostenitori avrebbero potuto diventare i più tenaci Cercatori di quei tesori della tradizione umanistica che rischiano di scomparire tanto dal mercato editoriale offline quanto da quello della distribuzione di contenuti online, entrambi ormai dominati dalla Cultura di Massa attenta solo alle novità, alle mode, e ai successi stagionali. E creando il Circolo abbiamo voluto iniziare ad aprire la Bibliomediateca almeno a quegli appassionati e studiosi che, come «Sostenitori» e ora anche «Cercatori», ci seguono e ci aiutano generosamente e altruisticamente a creare le condizioni (la disponibilità di risorse documentali) per poter svolgere la nostra attività di progettazione e sviluppo di nuovi strumenti di studio della narrazione artistica.
I nostri obiettivi, per quanto riguarda la Bibliomediateca, sono anzitutto quello direnderla fruibile completamente online, essendo ancora in buona parte «offline» e in parte persino «analogica»; poi quello di riuscire a farla «riconoscere come un Servizio di Pubblica Utilità» da un Ente che voglia «servirsene«, che voglia cioè metterla a disposizione dei propri utenti senza dover ricreare un simile dal nulla, e senza doverla neppure gestire e implementare. In questo modo anche tutti i nostri utenti – accreditati come utenti di un servizio pubblico – potrebbero avere pieno accesso alla Bibliomediateca e realizzare così quell’interazione virtuosa tra la propria formazione – coltivata negli Ambienti di Studio della nostra Scuola – e l’esercizio delle capacità acquisite; potrebbero cioè esplorare le correlazioni implicite tra i capolavori raccolti nella Bibliomediateca con l’ausilio dei nostri strumenti di studio.
Ma siccome questo è ancora un sogno nel cassetto, abbiamo voluto intanto offrire ai nostri Sostenitori qualcosa che possa compensare l’assenza della nostra «Bibliomediateca delle Risorse Umanistiche» tra gli attuali «Ambienti di Studio» online. Così abbiamo deciso di offrire loro l’esperienza unica di poter esplorare – con gli stessi criteri con cui è organizzata la nostra Bibliomediateca offline – una «Bibliomediateca Virtuale Online», da noi curata, che, aggregando risorse – per lo più esterne – da noi continuamente ricercate sulla Rete, possa permettere loro di soddisfare le curiosità e gli interessi nati utilizzando i nostri Sentieri e Sistemi e ascoltando o leggendo i nostri Cicli di Lezioni.
Quando avremo ultimato il trasferimento online di tutta la nostra Bibliomediateca, e quando finalmente godremo di un «riconoscimento di publica utilità» che ci equiparerà ad altre “Biblioteche e Archivi di valore artistico e scientifico” (come già ci fu riconosciuto dal Comune di Roma nel lontano 2008), allora potremo offrire a tutti gli utenti del Portale e dei nostri Ambienti di studio – cioè a tutti coloro che partecipano alle nostre attività in veste di allievi o collaboratori – una soluzione efficace per evitare di sprecare tempo prezioso alla ricerca di risorse documentali, spesso introvabili, e con cui soddisfare:
– le curiosità suscitate dalla fruizione dei nostri Sentieri Esplorativi e Sistemi di Studio Reticolare,
– le necessità del complesso lavoro di ricerca e studio delle correlazioni implicite sia tra gli oggetti artistici sia tra essi e gli strumenti scientifici, cioè tra le articolazioni dei capolavori artistici e le teorie scientifiche applicabili ad esse attraverso gli studi/lezioni (da più prospettive e a più livelli) elaborati dai nostri collaboratori per i Sistemi di Studio Reticolare destinati ai nostri utenti
La parte già online della nostra “Bibliomediateca delle Risorse Umanistiche” è al momento fruibile solo dai nostri Collaboratori e Sostenitori-Cercatori attraverso i server che l’Istituto ha acquisito per rendere progressivamente accessibili tutti i documenti a quanti non solo arricchiscono e curano la Bibliomediateca, ma la valorizzano, creando Strumenti che linkano risorse, esterne ad essi, adeguate a rappresentare gli oggetti di cui studiano le architetture e le correlazioni.
In questo modo, anche se i nostri utenti non possono avere direttamente accesso alle risorse raccolte nella Biblioteca, possono tuttavia esplorarne le correlazioni e scoprirne le qualità attraverso i nostri Strumenti di Studio, che linkano solo le articolazioni utili a mostrare e spiegare le soluzioni racchiuse in esse e le affinità strutturali tra di esse.
Il nuovo Portale è già la nostra nuova Sede-Laboratorio funzionante perfettamente online. In questa prospettiva ci adopereremo, con l’aiuto dei Sostenitori-Cercatori, per rendere anche la Bibliomediateca un «servizio funzionante completamente online», non solo equivalente a quello che offriamo da anni ai nostri collaboratori offline, ma anche più ricco, articolato e accessibile, rispetto alla versione offline, e perciò potenzialmente fruibile da tutti i nostri utenti online, secondo i livelli di accesso conseguiti.
Quando anche la Bibliomediateca sarà diventata un «Ambiente di Studio» trasversale e complementare agli altri, verrà aperta a tutti gli utenti iscritti; e ognuno di essi, secondo il tipo di Offerta Formativa a cui avrà aderito e il conseguente il livello di accesso, potrà sempre fruire delle relative risorse, rare e preziose, presenti nella Bibliomediateca, sia per esercitarsi ad applicare quanto appreso attraverso gli altri Ambienti di Studio, sia per affinare gli strumenti acquisiti, sia per poter godere pienamente della bellezza dei più raffinati capolavori del passato e del presente, soprattutto di quelli non disponibili in edizioni e versioni altrettanto curate come quelle da noi ricercate, editate, e custodite nei nostri archivi.
Il nostro Istituto, come forse già sapete, svolge anche un’attività di ricerca, restauro e riedizione di classici dimenticati e cancellati dalla memoria collettiva, con la quale vogliamo ridare la possibilità di goderne soprattutto a chi si è preparato per poterli ammirare e apprezzare nelle versioni originali, e tuttavia non li ha trovati tra i palinsesti e i cataloghi delle offerte della Cultura di Massa. Ora finalmente possiamo svolgere questa attività anche online, insieme ai membri del Circolo, cioè ai nostri Sostenitori nel ruolo di Cercatori.
Con il passare degli anni l’attività di ricerca, recupero e riedizione dei tesori della tradizione umanistica è diventata indispensabile tanto quanto la realizzazione dei nuovi strumenti per favorire l’esplorazione e l’investigazione di quei capolavori, per lo più già sconosciuti alle nuove generazioni, ma spesso, purtroppo, anche alle precedenti.
Come forse avrete notato, si sta facendo strada (tra molti ostacoli) un nuovo «mercato editoriale digitale», persino «senza supporti», cioè accessibile in «abbonamento» o «on demand» su «cloud» (e perciò ancor più temuto). Mentre questo inevitabile cambiamento sta espandendosi grazie all’esempio non più trascurabile del mercato musicale, che si è ormai quasi completamente trasferito sulle piattaforme streaming in abbonamento, quello che accade per altri tipi di prodotti e nel mercato offline analogico o digitale è quantomeno deprimente e non aiuta iniziative come la nostra. I capolavori senza tempo e senza frontiere (i «classici) stanno scomparendo progressivamente dai «cataloghi» tanto degli editori «analogici» (che producono e distribuiscono libri cartacei) quanto degli editori «digitali offline, su supporto ottico» (che producono e distribuiscono cd audio, dvd, bluray); o più precisamente vengono stampati in poche copie, in “edizioni a tiratura limitata”, quindi non vengono più ri-stampati, essendo considerato insufficiente il numero dei potenziali nuovi acquirenti; così entrano nel “mercato dell’antiquariato e dell’usato” e raggiungono prezzi da “collezionisti”.
Nonostante il mercato digitale online potrebbe aiutare la diffusione dei «classici», almeno rendendoli «sempre disponibili» senza più le limitazioni dell’«esaurimento delle scorte» e senza più la necessità di sostenere i costi di stampa e distribuzione analogica, paradossalmente persino questa rivoluzione tecnologica non sta aiutando, quanto ci saremo aspettati, il ritrovamento, la riscoperta e la diffusione di quei tesori che pure costituiscono un patrimonio dell’intera Umanità e che potrebbero giungere ovunque con traduzione e/o sottotitolazione in più lingue.
Molti editori/distributori, soprattutto quelli dei prodotti letterari, temono infatti che, offrendo l’«alternativa digitale» all’«edizione analogica» potrebbero finire facili prede dei «pirati» (come un tempo delle «disinvolte fotocopisterie»); di conseguenza finiscono loro stessi per «scoraggiare» l’acquisto delle «versioni digitali», sia proponendole a un prezzo troppo vicino a quello delle «versioni cartacee», sia offrendo un’«alternativa» anziché un «complemento». L’editoria musicale da tempo offre entrambe le versioni insieme. Persino un distributore come “Amazon” (con il suo catalogo di ebook “Kindle”) quando ha voluto offrire l’opzione della «doppia edizione» a un prezzo di poco superiore alla singola edizione cartacea o digitale, ha dovuto ritirare il servizio, così come ha dovuto constatare il fallimento (per ora) del coraggioso abbonamento “unlimited” dopo che buona parte degli editori non vi ha aderito.
Inutile dire che si tratta di un gatto che si morde la coda: se da un lato gli editori non investono sui «classici» ma si contendono le «novità» del mercato della cultura di massa, inseguendo le mode, le tendenze, e i successi stagionali lanciati dai massmedia, dall’altro la maggior parte del pubblico, essendo già da alcune generazioni «all’oscuro dell’esistenza e del valore dei classici» (spesso persino odiandoli a causa del modo in cui vengono trattati dalla Scuola) non li cerca, non ne avverte la mancanza, non li richiede.
Ma per comprendere meglio questo «processo degenerativo» dobbiamo considerare che l’«impreparazione» di molti lettori, dovuta certamente agli errori delle «istituzioni educative» (Famiglia e Scuola), si somma alla comprensibile (ma non giustificabile) «sfiducia» di molti Editori non più pronti a investire e scommettere sul futuro, e ancora alla politica culturale delle Istituzioni, sia private che pubbliche, quasi tutte ormai mosse da quella logica imprenditoriale, opportunistica e cinica, (economia della cultura, sfruttamento dei beni culturali a fini turistici e pubblicitari, sostegno al “Contemporaneo”) che favorisce gli autori viventi (i mantenuti dalla politica) e le nuove più remunerative operazioni culturali di moda e di massa, lasciando nell’ombra autori e capolavori che potrebbero mostrare in modo imbarazzante, al confronto, i difetti e la miseria di questa strategia culturale orientata a sfruttare – anziché combattere – il grave stato di degrado cultuale in cui versa il nostro Paese, e non solo.
Tutte queste complicazioni – già difficili da affrontare separatamente – nel loro insieme rendono sempre più arduo, per noi e per i nostri utenti, il reperimento di titoli di autori e studiosi che vengono quotidianamente espulsi e cancellati, come inutilizzabili corpi estranei, tanto dall’ideologico «universo educativo» quanto dal remunerativo «mercato dell’intrattenimento».
Noi vogliamo salvare queste opere e diffonderne la conoscenza, non per nostalgia ma perché pensiamo e sappiamo che proprio da esse si possano ancora trarre quegli strumenti necessari per la formazione umanistica degli scienziati, degli artisti, e dei didatti del futuro.
Così, mentre dal mercato dell’ “intrattenimento” svaniscono rapidamente libri, dvd, bluray che non siano novità promosse dai mass media e dai social network, e mentre si vieta la duplicazione delle poche copie – di opere con qualche qualità – stampate e reperibili ma destinate a scomparire rapidamente dai cataloghi degli Editori e Distributori, noi cerchiamo di salvare le “informazioni” memorizzate su quei supporti peraltro più fragili e deperibili più di quanto si creda (i cd audio, i dvd, i bluray hanno una vita più breve di quanto promesso, e dopo un po’ di tempo si può scoprire di «possedere» solo il «supporto», che, anche se ben conservato, non fornisce più accesso ad alcun dato). Estraendo i dati dai fragili e unici dischi ottici, trasferendoli su memorie più resistenti e su più supporti di backup, o su server online, noi rendiamo quelle preziose informazioni «indipendenti dai supporti» su cui sono state intrappolate e legate alla vita dei supporti stessi (proprio come accadeva nell’«Era analogica»); quindi le facciamo entrare nella nostra Biblioteca digitale, offline e online, e così ogni nostro allievo o collaboratore, che si sia preparato per poterne apprezzare e valorizzare le qualità, potrà goderne senza temere di non trovarli disponibili (nei negozi o nelle biblioteche o nei network online) o di scoprire che la copia acquistata sia diventata inaccessibile a causa dell’irrimediabile deperimento del supporto.
Non di meno ci occupiamo di opere che sono ancora disponibili sono in versioni analogiche; le digitalizziamo, le editiamo e le salviamo come risorse della nostra Bibliomediateca, sia offline sia online, in formati linkabili dall’esterno, dai nostri Strumenti di Studio.
Così possiamo non solo rendere fruibili in formato digitale opere che non sono ancora o più disponibili in un formato digitale linkabile dai Sistemi e Sentieri in cui prendiamo in esame il loro funzionamento e le correlazioni con altre opere; ma possiamo anche donare ad ad esse le edizioni critiche pensate dagli autori e da quei pochi virtuosi Editori – spesso falliti – che hanno tentato, anche rovinandosi economicamente, di rispettare i progetti originali.
A scanso di equivoci, chiariamo che l’attività di edizione – o meglio riedizione elettronica – delle opere classiche di cui ci occupiamo non entra in competizione – ma semmai sostiene e arricchisce complementarmente – l’attività meritoria di quegli Editori che ancora non cessano di ristampare o rieditare digitalmente capolavori della nostra tradizione umanistica.
È soprattutto la necessità di disporre dei «correlati esterni» per i nostri «Sentieri Esplorativi» e «Sistemi di Studio Reticolare» che ci spinge a impegnare parte delle nostre scarse risorse allo scopo di dare nuove edizioni digitali ai «classici», spesso mortificati da traduzioni inadeguate, da versioni prive delle illustrazioni originali, e da nuove impaginazioni sostituite a quelle curate dagli stessi autori, etc.
D’altra parte, come potremmo insegnare arte narrativa e favorire lo studio di capolavori classici se quelli non sono più reperibili o lo sono solo in indegne edizioni? Noi stessi, per studiare l’opera di alcuni autori dobbiamo risalire a fonti e edizioni che da tempo non sono più in commercio o non lo sono mai state o sono disponibili per la sola «visione in loco» presso biblioteche e archivi persino di altri Paesi. Così spesso ci troviamo a digitalizzare copie reperite nel costoso «mercato dell’antiquariato», a ritradurre opere che sono state sfregiate da pessime traduzioni, e a reintegrarle di apparati critici e illustrazioni perse nel tempo per meri motivi economici.
Il nostro Istituto si impegna come può a creare nuove edizioni rispettose dei progetti degli autori e più adeguate a favorire la loro comprensione e il loro studio attraverso rigorosi strumenti di studio.
Ora possiamo avvalerci anche delle tecnologie digitali, di cui non potevamo disporre quando abbiamo cominciato a creare la nostra Bibliomediateca. Grazie ad un’attrezzatura specifica che speriamo di poter ulteriormente potenziare in futuro, abbiamo avviato già da anni la progressiva «digitalizzazione e riedizione reticolare e multimediale» delle opere degli autori di cui ci occupiamo, a cominciare da quelle non più edite, alle quali, spesso, cerchiamo di abbinare il contemporaneo sviluppo di Sistemi di Studio ad esse dedicati. Questo lavoro, che implica a volte anche la cura di nuove traduzioni e impaginazioni, e il recupero di illustrazioni disperse dopo le prime edizioni, ci impegna in lunghe fasi preparatorie precedenti o parallele al lavoro di progettazione e sviluppo dei nostri strumenti di studio.
Inoltre continuiamo ad acquisire versioni migliori degli stessi capolavori ogni volta che ne troviamo sul mercato dell’usato e dell’antiquariato (anch’esso trasformatosi da librerie fisiche a rete libraria online) o ogni volta che vengono rilasciate nuove edizioni critiche da Editori che ancora che lavorano con correttezza e accuratezza.
Oltre a «ricreare» noi stessi «edizioni critiche» delle opere degli autori e studiosi che consideriamo nostri Maestri (artisti e scienziati spesso dimenticati anch’essi insieme alle loro opere magistrali), cerchiamo di «ricomporre digitalmente il complesso della loro opera», spesso dispersa, frammentata e dimenticata tra innumerevole forme di pubblicazione, o addirittura parzialmente inedita.
Così abbiamo potuto ricomporre quasi interamente l’opera di alcuni nostri grandi Maestri, mentre per altri il lavoro è ancora in corso proprio mentre procediamo allo sviluppo dei Sistemi di Studio Reticolare dedicati ad essi.
Il servizio di Bibliomediateca, la cui articolazione sarà resa disponibile da queste pagine via via che lo renderemo fruibile almeno ai nostri Sostenitori in veste di implementatori e curatori della Bibliomediateca stessa (in quanto membri del “Circolo dei Cercatori di Tesori nei Territori Inesplorati dell’Arte Narrativa”), va inteso, insieme agli altri, come un modo – il nostro – di combattere il degrado culturale a cui sembra condannato e felicemente rassegnato il nostro Paese (e non solo), con la complicità o la responsabilità di Istituzioni che dovrebbero aiutare e non frenare il lavoro di chi, come noi, cerca di colmare evidenti mancanze istituzionali, e favorire la nascita di nuovi umanisti.